“I pensatori e l’armata Zombie” di Marco Dazzani

“I pensatori e l’armata Zombie” di Marco Dazzani

25/05/2023

ARTICOLO SCRITTO DA: SILVIA DONATACCI, AUTRICE SCUOLA OLTRE

 

Rimanere incantati durante la lettura di un libro è un’occasione unica e rara. Far sì che ciò accada in tenera età è una grande sfida, soprattutto se si desidera parlare di filosofia, il che complica notevolmente la situazione. Nella lettura, scorrevole e accattivante, de “I pensatori e l’armata Zombie”, accade tutto questo. 

I protagonisti sono una combriccola di simpatici “Pensatori” che richiamano alcuni grandi nomi della scienza e della filosofia del passato, ma che non assomigliano affatto a loro. Si tratta di un gruppo di cervelloni di tutto rispetto: Socrate, il cane parlante, Pitagora, il computer, Giovanna D’Arco, la leader indiscussa e molti altri. Essi si pongono la grande domanda che tormenta i pensieri di tutti noi: “Sono i pensieri a definire noi stessi?”. 

Per scoprire la risposta, la banda decide di creare uno zombie per condurre esperimenti su di lui. Così nasce Bach, ma chi è veramente Bach? Saranno in grado di distinguere tra la loro vera identità e ciò che appare di ognuno di loro?

La filosofia pone domande spiazzanti e coinvolgenti, spesso offre risposte ancora più criptiche, ma consente l’utilizzo del pensiero divergente, a tutte le età. 

Domandarsi per cercare altre domande anziché accontentarsi di una risposta: questa capacità viene definita immaginazione dalla maggior parte delle persone, una fusione tra l’arte del saper essere e del saper fare. In realtà, la scoperta della filosofia è un viaggio virtuoso, un percorso divertente alla riscoperta del sé e del noi. Tuttavia, richiede un vero atto di coraggio: bisogna lasciarsi incuriosire senza preconcetti. Si dice che filosofare sia sinonimo di dialogo, condivisione, scontro e arricchimento di idee. “I Pensatori dell’armata Zombie” pongono molte domande e, in modo esilarante e talvolta anacronistico, ci spronano alla ricerca di nuove conoscenze. In questo libro, le letture divertenti dei protagonisti si alternano a introduzioni chiare e concise sui grandi filosofi del passato e del presente.

Cosa forma la nostra identità? I ricordi che abbiamo di noi stessi o i ricordi che gli altri ci attribuiscono? Chi sono Pitagora, Darwin, Marie Curie, Freud, Giovanna D’Arco e Johann Sebastian Bach? Ma soprattutto, sono davvero così inarrivabili?

Ricordiamoci che le domande della filosofia, anche quando riguardano cose a cui siamo abituati, talvolta riescono a farcele percepire in modo insolito. E l’arte del dialogo con i più piccoli deve essere insolita: diretta, concisa, divertente e mai scontata. I bambini capiscono e fanno domande, domande ben più strutturate e pensate rispetto agli adulti che hanno perso la loro immaginazione (o che credono di averla persa).

Esperti e studiosi di diverse discipline, come filosofi, psicoanalisti e storici dell’arte, sono sempre più convinti della necessità di diffondere la cultura dell’empatia, della tolleranza e del rispetto, per contrastare un crescente e fuorviante individualismo. È un messaggio concreto di incoraggiamento dell’etica del dialogo, dell’incontro e dell’inclusione, in una società globale affetta da un deficit di empatia è necessario che ognuno si eserciti a mettersi nei panni degli altri e a guardare il mondo attraverso i loro occhi.

I protagonisti del libro sono altruisti, agiscono sempre per il bene comune del gruppo e solo successivamente per soddisfare i propri desideri. Socrate dona saggezza e tranquillità; è impersonato da un cane, tenero e apparentemente poco combattivo, ma saprà trovare la grinta attraverso le azioni e le parole del grande filosofo di tutti i tempi. I piccoli cloni di Freud e Marie Curie, a una prima lettura, sembrano essere combattivi e presuntuosi, ma presto si trasformano in protagonisti coraggiosi e collaborativi. Il supercomputer Pitagora rappresenta la mente, garantendo la coerenza del gruppo, mentre Giovanna D’Arco fa da leader, incitando alla ricerca di ciò che non si possiede ancora e delle risposte su chi siamo veramente.

 

Far filosofia si può e si deve, a ogni età. Farlo in maniera divertente, con una lettura alla ricerca dei perché infiniti, per prendere finalmente consapevolezza della ricchezza che ci circonda, è un lusso da non perdere. Una scrittura alla portata dei più piccoli ma con argomentazioni da grandi menti.

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