«Voglio la mamma» L’organizzazione Spazio – Temporale che favorisce l’inserimento alla scuola dell’Infanzia

«Voglio la mamma» L’organizzazione Spazio – Temporale che favorisce l’inserimento alla scuola dell’Infanzia

23/09/2020
L’inizio della frequenza alla scuola dell’infanzia (soprattutto per chi non ha frequentato l’asilo nido), in un certo senso è come il “debutto” in società. Per la maggioranza dei bambini e delle bambine infatti, si tratta di uscire dal nucleo familiare o parentale per trovarsi in un luogo affollato di altri bambini e molti adulti, inizialmente tutti estranei. Un luogo ampio e con arredi e materiali molto diversi da quelli casalinghi, ma allettanti, non fosse altro perché a loro misura. Durante l’inizio del primo anno scolastico, è comprensibile emergano e si manifestino in loro, in rapida successione, emozioni e sentimenti a volte contrastanti: curiosità, diffidenza, paura, timore, timidezza, esuberanza, entusiasmo.

 

«Voglio la mamma!!!», è la frase che i bambini dicono, urlano, sussurrano, in alcuni casi ripetono incessantemente, quando si sentono disorientati e in balìa di una situazione che non riconoscono. Il naturale istinto di autodifesa, di sopravvivenza emotiva, li porta quindi ad invocare il ritorno a casa, alla mamma che rappresenta tante cose: sicuramente, realtà conosciuta.

 

Anche per i genitori e persino per i nonni, l’inizio della frequenza alla scuola dell’infanzia del figlio/a (in particolar modo se primogenito/a) o nipote, suscita emozioni e sentimenti vividi a volte ambivalenti: segno evidente di una tappa della crescita, timore nell’affidare il bambino a persone non conosciute, sottovalutazione delle paure del figlio/a…

 

Prima dell’avvio dell’anno scolastico alle insegnanti spetta quindi il compito di trovare tutti i modi e le strategie possibili per favorire accoglienza e rassicurazione declinando in scelte mirate e consapevoli il concetto citato ormai ovunque, di “benessere a scuola” riferito ai nuovi alunni e ai loro genitori:

 

  • STRATEGIE NON VERBALI: Sorrisi, tono di voce caldo e pacato, postura seduta a terra o accovacciata, per poter incrociare gli sguardi alla loro altezza, tono muscolare rilassato;
  • STRATEGIE VERBALI: “Ciao!” – “Ben arrivati!” – “Vi stavamo aspettando!” – “Io mi chiamo… e tu?”;
  • STRATEGIE DIDATTICHE E METODOLOGICHE (comprese nel curricolo esplicito): attività ludiche, creative, ecc…;
  • STRATEGIE LEGATE AL SETTING: Organizzazione Spazi, Tempi e Materiali (comprese nel curricolo implicito).

Nel processo di apprendimento dei bambini è basilare l’interazione con l’ambiente, con il contesto. Possiamo considerare il contesto definito da uno Spazio e un Tempo, dalle persone che vi agiscono e dalle relazioni che si creano tra loro. Nella scuola dell’infanzia il contesto diventa un contenitore di risposte adeguate alle esigenze dei bambini, che risponde ai loro bisogni. L’orientamento nello Spazio e nel Tempo è la base sulla quale si strutturano gli apprendimenti, è una delle dimensioni fondamentali del modo di conoscere di ogni persona. Da ciò deriva l’importanza di non lasciare al caso o alla tradizione (“in questa scuola si è sempre fatto così”), l’organizzazione di tali dimensioni. Nel bambino la percezione del Tempo è influenzata dalla sua forte emotività. Ad es. cinque minuti di pianto possono essere percepiti della durata equivalente all’intera giornata e un’ora di gioco può essere percepita della durata di cinque minuti.

 

La percezione dello Spazio, secondo Piaget, è “una forma mentale appresa con l’esperienza diretta sulle cose attraverso gli organi di senso”. Essa si trasforma durante la crescita, infatti da una iniziale percezione di Spazio unico e indistinto rispetto a sé stesso, via via che cresce, tramite la coordinazione di schemi motori diversi, costruisce la “nozione di oggetto”. Quindi dalla percezione di spazi eterogenei legati al suo agire, conquista un generale decentramento in cui egli si situa come un soggetto fra gli oggetti, in una realtà strutturata a livello spazio – temporale.

 

A questo punto viene spontaneo chiedersi: quali Tempi e quali Spazi presentare alle famiglie (l’utenza) e offrire ai bambini per rendere “morbido” l’inserimento a scuola? Di seguito illustro una organizzazione di Spazi e Tempi, ampiamente “testata” che ha dato ottimi risultati. Essa viene descritta e motivata dalle insegnanti ai genitori degli alunni nuovi iscritti, durante una riunione che inizia offrendo all’ingresso una caramella. Questo dono simbolico, rappresenta la dolcezza con la quale si intendono avviare e costruire relazioni fra insegnanti e bambini, fra insegnanti e genitori. 

 

TEMPO e SPAZI: L’inserimento viene organizzato nell’arco di due settimane e mezza circa, calcolando che il primo giorno di scuola a settembre, generalmente corrisponde a metà settimana:

 

  • PRIMO GIORNO: Gli alunni di metà classe omogenea per età (3 anni), arrivano accompagnati da un genitore o un adulto che rappresenta un solido riferimento affettivo e rimangono a scuola dalle 8:00 alle 10:00. L’altra metà classe dalle 10:00 alle 12:00. Le insegnanti della sezione in compresenza, si accomodano in cerchio sedute accanto al gruppo di bambini. I genitori stanno seduti vicino, ma esterni al cerchio. Le maestre salutano, si presentano e chiedono ad ogni piccolo se accetta di dire il proprio nome. Comunicano che in attesa di conoscerli, hanno preparato l’aula dove potranno giocare, esplorare, scoprire e fare tante cose insieme. Indicano gli Spazi di gioco allestiti e i materiali messi a disposizione quel giorno (avvio del Tempo-Gioco). Avranno già disposto i materiali e i giocattoli in corrispondenza di ogni Spazio (es: Spazio Disegno con pennarelli, Spazio Costruzioni con Lego Duplo, Spazio Manipolazione con pasta di sale, Spazio Giochi con Regole con forme ad incastro, perle di legno da infilare, semplici puzzle, Spazio Travasi con sabbia e cucchiai, Spazio Casetta con bambole e pentoline). Inoltre spiegano che quel giorno il papà o la mamma, si fermerà a scuola a giocare con loro. Anticipano che quando il tempo sarà finito, si ritroveranno sul tappeto per salutarsi e per ricevere una sorpresa. In tal modo il bambino si colloca nell’hic et nunc, sa cosa accadrà mentre si trova lì; inoltre, poiché gli viene anticipata dalle insegnanti come avverrà la conclusione del tempo-scuola, può mentalmente prevederla, tranquillizzandosi. La presenza del familiare ha funzione di rassicurazione e condivisione, diventa motivo di scambi verbali. Le osservazioni delle insegnanti dimostrano che i dialoghi fra bambino/adulto esprimono desiderio di scoprire i materiali, il loro funzionamento, gli effetti prodotti dal proprio agire con essi, desiderio di condividere il piacere della novità o del giocare assieme: Tempo prezioso e sempre più raro, anche in famiglia. I genitori che hanno scelto la fascia oraria durante la riunione a loro dedicata, sono invitati a giocare e interagire col figlio/a. Si regalano un Tempo per vedere il figlio/a nel luogo dove trascorrerà molta parte dell’anno scolastico, conoscono un po’ i compagni di classe, scambiano alcune informazioni e conversano un po’ con le insegnanti e con gli altri genitori. La scuola, la classe, le persone alle quali affidano il figlio/a, iniziano così a diventare meno anonime. Essendo presenti alunni di metà classe (circa 13 bambini/e), le insegnanti si avvicinano con accortezza, fanno semplici domande («ti piace questo giocattolo? ce l’hai anche tu a casa? mi racconti com’è?»), confermano, incoraggiano, osservano i bambini durante il gioco, si fanno conoscere gradualmente. Non dimentichiamoci che l’insegnante non è spettatrice o solo conduttrice, del gruppo-classe. È parte integrante: il tempo che dedica a conoscere gli alunni corrisponde al tempo durante il quale sono i bambini ad osservare, percepire e conoscere l’insegnante! Al termine delle due ore le insegnanti invitano i bambini a riordinare e a tornare a sedersi sul tappeto (Chiusura del tempo-Gioco). Regalano ad ognuno una caramella morbida.

  • SECONDO GIORNO: I materiali che le insegnanti mettono a disposizione sono gli stessi del giorno precedente in alcuni Spazi (per dare ai bambini il piacere di ritrovare qualcosa di già noto, quindi rassicurante), e sono diversi in altri Spazi (per introdurre novità che crea curiosità). Al termine del Tempo di gioco, dopo i saluti reciproci, le insegnanti regalano ad ognuno un palloncino gonfiabile.

  • TERZO GIORNO: come il giorno precedente. Ai genitori viene chiesto di lasciare i figli a giocare negli Spazi, e di osservarli restando nel perimetro dell’aula. Al termine del Tempo-Gioco le insegnanti regalano a ciascuno un’elegante Tessera–Invito dove gli si chiede di tornare proprio in quella classe, proprio in quella scuola dal lunedì al venerdì, dalle h 8:00 alle h 16:00 a partire dal giorno dopo, fino al 30 giugno.

Prima settimana

  • Lunedì i genitori accompagnano il figlio/a entro le h 9:00. Le insegnanti, dopo i saluti incoraggiano i bambini a scegliere lo Spazio di gioco, ricordando che i propri genitori resteranno a scuola per un po’ di tempo, e dopo che si saranno salutati, torneranno a prenderli prima di pranzo, curiosi di sapere dai loro racconti, quali giochi avranno fatto a scuola. I materiali che le insegnanti mettono a disposizione sono gli stessi del giorno precedente in alcuni Spazi (per dare ai bambini il piacere di ritrovare qualcosa di già noto, quindi rassicurante), e sono diversi in altri Spazi (per introdurre novità che crea curiosità). Durante questa settimana e la successiva il tempo di permanenza a scuola è flessibile e calibrato sull’autonomia emotiva soggettiva dimostrata dai bambini. Quelli che hanno frequentato l’Asilo Nido, in genere sono più abituati ad un ambiente extra familiare. Quelli più fragili, non ha senso e sarebbe deleterio insistere che rimangano a scuola, magari piangendo per ore. Ciò non significa che appena vanno in crisi, automaticamente si chiede al familiare di correre a scuola. Si intende che in base alle osservazioni fatte e ai comportamenti dimostrati dal bambino/a, alcuni si fermano per l’intera mattinata, altri 3 ore, altri forse meno. Con l’obiettivo di aumentare di giorno in giorno, il tempo di permanenza serena a scuola.

  • Martedì i materiali che le insegnanti mettono a disposizione sono gli stessi del giorno precedente in alcuni Spazi (per dare ai bambini il piacere di ritrovare qualcosa di già noto, quindi rassicurante), e sono diversi in altri Spazi (per introdurre novità che crea curiosità). Le insegnanti, oltre a predisporre i materiali di gioco negli Spazi in aula, prevedono un Tempo di gioco in salone.

  • Mercoledì i bambini giocheranno anche in palestra.

  • Giovedì i bambini andranno anche in Biblioteca.

  • Infine venerdì, andranno a giocare in giardino. Inoltre andranno a guardare la mensa, così la settimana successiva non si sentiranno catapultati in un luogo sconosciuto, non semplicissimo da accettare perché molto diverso dalla cucina di casa per dimensioni e caratteristiche, oltre al fatto evidente che mangeranno seduti a tavola con i compagni e con l’insegnante, anziché con i familiari. Gli Spazi della scuola vengono conosciuti e investiti dai bambini a livello motorio ed emotivo, a partire dall’aula: luogo e contenitore di esperienze ludiche, dinamiche affettive e psicologiche intense. La conoscenza degli altri luoghi viene proposta gradualmente a partire dai luoghi di minor dimensione per arrivare via via, a quelli più ampi. Infatti i luoghi come per es. la palestra, o il giardino, per alcuni bambini creano ansia e disagio, in quanto i soffitti molto alti, le grandi dimensioni/cubatura, oppure superficie, risultano nettamente diversi da quelli di casa, si sentono disorientati, oppure li vivono come meno “contenitivi” delle loro burrasche emotive. 

Seconda settimana

  • Dal lunedì al venerdì: I bambini usciranno da scuola dopo pranzo. La compresenza delle insegnanti di sezione permette di sostenerli durante il pasto, un Tempo affettivamente delicato. Il fatto di uscire dopo pranzo rappresenta un punto di riferimento chiaro per i bambini che imparano ad anticipare col pensiero il momento in cui si ricongiungeranno col familiare. Il venerdì le insegnanti accompagneranno i bimbi nella stanza allestita con le brandine. Ognuno sceglierà dove posare il cuscino e la coperta: la riconosceranno per averli scelti assieme alla mamma, così come suggerito durante la riunione.

Terza settimana

  • Dal lunedì al venerdì: I bambini resteranno a scuola per l’intera giornata scolastica. Dopo aver affrontato il pranzo, in questa settimana si introduce il Tempo del riposo, altrettanto delicato per le sue connotazioni affettive. La stanza ha tende che creano penombra (non buio). L’insegnante annuncerà che al risveglio dopo una breve merenda, arriveranno mamme, papà o nonni per ritornare tutti a casa. Riassumo i significati psico-pedagogici delle strategie applicate, rivelatesi efficaci: 
  • Suddividere i primi 2, 3 giorni la classe in 2 gruppi per potersi avvicinare a ciascun alunno con calma, in un ambiente non caotico, non rumoroso, né affollato; 
  • Partire dalla frequenza di un paio d’ore per aumentare via via il tempo di permanenza a scuola. In tal modo i bambini non si sentono “scaricati” né “fiondati” in una realtà estranea; 
  • Far rimanere a scuola un genitore nei primi 2-3 giorni perché la sua presenza rende l’ambiente scolastico meno anonimo. Diminuire gradualmente la presenza del genitore a scuola; 
  • La compresenza delle insegnanti durante le prime due settimane e mezzo, dalle h 8:00 alle h 13:00 consente ai bambini di conoscerle entrambe in tempi distesi, di sperimentare e constatare la coerenza pedagogica delle scelte organizzative adottate, che si traduce nell’agire le medesime ritualità, stessa scansione temporale della giornata scolastica, stesse richieste (anticipare verbalmente ad inizio giornata le attività previste, riordinare insieme al termine del gioco…);  
  • Presentare materiali e giocattoli che suscitino interesse, in relazione alle caratteristiche di quell’età; 
  • Far trovare nei primi giorni di frequenza, sistematicamente, alcuni materiali-giocattoli usati il giorno precedente in alcuni spazi (creando una certa “confidenza” cognitiva) e metterne a disposizione di nuovi in altri Spazi, che suscitino curiosità, desiderio di esplorazione sensoriale e (di pari-passo), cognitiva che porta a nuove scoperte; 
  • Prevedere un semplice dono per i primi 2-3 giorni che i piccoli porteranno a casa. La Tessera-Invito personale, veicola in modo tangibile il messaggio che ognuno di loro è atteso quotidianamente dalle insegnanti (e quindi che ognuno è quotidianamente pensato, considerato); 
  • Introdurre la conoscenza di luoghi esterni all’aula spiegandone la funzione e il tempo della giornata o della settimana scolastica in cui lo utilizzeranno, li aiuta a collocarsi nell’ambiente scolastico con calma e agio; 
  • Partire dalla conoscenza di Spazi più contenuti, per arrivare a quelli più ampi favorisce la rassicurazione interiore; 
  • Aprire / Chiudere le situazioni di gioco creando una ritualità (sedersi intorno al tappeto, l’insegnante che elenca indicando, gli Spazi e i materiali messi a disposizione quel giorno, l’annuncio che “fra cinque minuti termina il tempo di gioco e poi riordineremo tutto”), favorisce nei bambini la capacità di padroneggiare le situazioni tramite la comprensione e la previsione di come viene vissuto e speso il Tempo a scuola; 
  • La ritualità e le routine permettono ai bambini di orientarsi e collocarsi nello Spazio – Tempo scolastico, riuscendo a fare semplici spostamenti di pensiero: dal qui e ora corrispondente al concetto di Adesso, cioè il Presente, al Prima, corrispondente al Passato Prossimo, fino a previsioni e anticipazioni a breve termine, cioè al concetto Dopo, corrispondente al Futuro Semplice. Questa gradualità nell’inserimento dei bambini di tre anni creata dai docenti tramite una determinata scelta organizzativa di Spazi e Tempi, potrebbe essere considerata esagerata e impegnativa per alcuni genitori, in quanto potrebbe implicare la richiesta di permessi al datore di lavoro. Quando però le insegnanti spiegano loro che permette al figlio/a di vivere serenamente il distacco dalla famiglia, di evitare strappi emotivi, di avvicinarsi con curiosità e fiducia ai compagni e alle insegnanti, comprendono quanto sia importante.

Corso di formazione: Spazi e Tempi nella Scuola dell’Infanzia: progettazione e innovazione per il benessere di insegnanti e bambini (area identità e relazioni)

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