Tecniche di rilassamento: un importante momento rigenerativo per insegnanti che portano avanti la didattica a distanza

Tecniche di rilassamento: un importante momento rigenerativo per insegnanti che portano avanti la didattica a distanza

28/04/2020

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Ci sono molti modi per respirare; perché il respiro ha molte funzioni, dal portare calma e serenità nella propria vita a sviluppare concentrazione e focus sulle proprie attività. È quello che ho imparato nella mia formazione, seguendo per la mia crescita centri che diffondono filosofie che si sono sviluppate in Giappone, India e negli Stati Uniti: la consapevolezza interiore è una strada molto interessante da percorrere per una migliore conoscenza di sé stessi, per preparare i bambini e i ragazzi ad una vita, quella contemporanea, ricca di sfide e complessità.

«Meditare significa raggiungere con il cuore e con il corpo la condizione della pace più profonda», dice Masahiro Oki, maestro di yoga giapponese: è proprio dalla respirazione e dagli esercizi di meditazione che sorge e si sviluppa l’equilibrio tra e il nostro corpo e la nostra mente. Un docente che si prende cura di sé stesso, sarà un docente che saprà prendersi al meglio cura dei suoi allievi, sviluppando capacità di ascolto e sapendo comprendere i propri alunni e le loro specificità.

Nei miei corsi sperimenteremo in prima persone le tecniche di rilassamento corporeo e respirazione consapevole, per riuscire così a proporle durante le lezioni ed essere in grado di sviluppare armonia nel gruppo classe e fare le giuste pause durante la didattica a distanza. I miei percorsi formativi saranno anche occasione di crescita personale e di introspezione, insight per i docenti, grazie al “laboratorio dell’immaginario” creato dal dott. Francesco Simeti, che lo ha utilizzato per la rielaborazione dei vissuti emozionali. Sarà un momento importante, in cui, grazie a disegni o fiabe, l’insegnante avrà la possibilità di accedere al mondo affettivo interiore e stimolare così il proprio percorso di rinascita a partire da questi giorni strani e difficili.


Giorni pesanti in cui insegnanti hanno continuato con bravura la propria missione educativa, pur nella difficoltà di una perdita del contatto umano e della socializzazione. Una tenacia che gli allievi hanno saputo cogliere. Dobbiamo ripartire dall’ascolto interiore, dobbiamo farlo per i nostri studenti, per sviluppare una migliore comunità educativa quando le scuole riapriranno.

Come maestra di consapevolezza interiore ho osservato con interesse come sia i bambini e le bambine, sia i ragazzi e le ragazze apprendono di più se e quando l’insegnante usa un tono di voce accogliente e gentile e quando riesce a creare nella classe un clima di sostegno reciproco e voglia di imparare.

 Un’atmosfera di questo tipo, richiede lo sviluppo di un buon equilibrio personale da parte degli insegnanti. Sono gli stessi ragazzi ad averne bisogno e a desiderarlo entusiasti, ciò è fondamentale per costruire una comunità inclusiva. Dopo aver portato avanti con gli studenti il lavoro sulla respirazione e sulla visualizzazione, mi sono resa conto che è qualcosa che li fa stare bene e che vogliono rifare al più presto.

Perché i nostri allievi lo sanno bene: di fronte all’eccesso di informazioni e di stimoli, il rilassamento è una risposta importante, portando benefici nella qualità dell’attenzione e nella capacità di concentrazione. È per questo che ho deciso di proporre questo corso, affinché dopo questo periodo di emergenza sia possibile ripartire dalle molte sfaccettature dei nostri allievi per seguirli e indirizzarli nello sviluppo completo della loro personalità e del loro carattere.

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2 Comments

2 Commenti

  1. Paola

    Buonasera, sono pienamente d’accordo con quanto affermato. Anche se, in questo periodo faccio veramente tanta fatica a non lasciarmi prendere dall’ansia e dalla preoccupazione di non essere all’altezza di questa Didattica a Distanza. Sono poco tecnologica e molto “umanista”… Un po’ di coraggio e determinazione a fare del mio meglio sapere, me lo danno gli alunni quando li incontro sull’aula virtuale e quando penso ai loro occhi mentre preparo le videolezioni… ma…quanto è dura!!!

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