Didattica del “se”. Apprendimenti divertenti… a distanza
Ciao, sono Antonio Di Pietro, pedagogista ludico. Volevo condividere con te alcune mie considerazioni…
Se vogliamo “connettere” la casa con la didattica, possiamo valorizzare quanto offre la vita quotidiana.
Se vogliamo invitare i bambini a fare “compiti di realtà”, possiamo condividere con i genitori il senso delle nostre proposte.
Se vogliamo sostenere quel particolare modo di stare al mondo dei bambini, possiamo sostenere la giocosità.
Con l’intenzione di fare una “didattica dei se” ti lascio due articoli, di cui il primo è uno “spunto di stagione”: una semplice e divertente idea, una breve focalizzazione da inviare ai genitori e alcuni possibili apprendimenti.
Giocare e apprendere da ciò che c’è
Se vogliamo “connettere” la casa con la didattica, possiamo valorizzare quanto offre la vita quotidiana. Se vogliamo invitare i bambini a fare “compiti di realtà”, possiamo condividere con i...
Per una didattica dei“se”. Apprendere con divertimento… a distanza
In questo periodo di disorientamento, nel cercare di fare didattica a distanza, possiamo aggrapparci ai principi e ai valori che consideriamo alla base del nostro agire a scuola. Può sembrare...
Ti voglio “regalare” il mio “webinar in pillola”
Qualche giorno fa ho presentato il mio primo webinar di un’ora con l’associazione Scuola Oltre ed ora lo voglio condividere con te. Basterà compilare tre dati e nella tua casella di posta troverai subito il link gratuito.

Ti presento il mio nuovo webinar…
Connettiamoci con i compiti di realtà (quelli aderenti alla vita di tutti i giorni restando a casa) e ribaltiamo qualche punto di vista: colleghiamoci con una “casa a distanza” per fare una “scuola della vicinanza”. La “didattica del se…” non è un metodo, è semplicemente un titolo (venuto in mente per il piacere di mettersi in gioco) che vuole esprimere tre “se” sulle “piattaforme” dell’innovazione.
Il primo “se” è quello di una didattica consapevole che, a distanza, siamo insieme stando ciascun per sé. E che, quindi, vuole escogitare strategie relazionali che possano “bucare lo schermo”.
Il secondo è relativo al primo, perché abbiamo appena scritto “se” con l’accento, facendolo diventare “sé”. Quindi, si vuole considerare il “diritto all’errore” come un passaggio essenziale per procedere “per tentativi… e tentativi”. Dove i primi a fare gli errori saremo noi, nei nostri tentativi di didattica distanza. Ma lo sappiamo, gli insegnanti sono un esempio di vita.
Il terzo è relativo a quei “se” di una didattica che ricerca quello che ognuno ha e può fare a casa per poter mettere i bambini nelle condizioni di agire partendo dal principio del “cosa so fare se”.
L’educazione ha sempre dato il suo meglio in situazioni di criticità. Senza alcuna retorica, perché siamo in un momento difficile e dal futuro incerto, mettiamo in pratica l’ottimismo nei nostri incontri “a distanza”, con l’intenzione di provare in prima persona ciò che possiamo proporre ai bambini, sperimentando pratiche e riflettendo insieme sull’effetto che fa… se ci sarà connessione.