La tecnologia 3D è ormai matura per svolgere un ruolo importante nel mondo della scuola. Gli ultimi anni hanno visto l’ingresso delle stampanti 3D nelle scuole e lo sviluppo da parte dei produttori di stampanti specificamente orientate verso le materie STEAM, di facile utilizzo, con cui anche i bambini possano esprimere la loro creatività. L’approccio STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica) rimanda ad un apprendimento integrato che utilizza scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica come punti di accesso per guidare la ricerca degli studenti, il dialogo e il pensiero critico.
I vantaggi derivanti dall’implementazione della stampa 3D nei curricula basati su STEAM sono ben documentati e si sono diffusi in tutto il sistema educativo. Includono nuove possibilità di apprendimento, coinvolgimento positivo, ambienti di apprendimento innovativi e creativi, pensiero critico e opportunità di risoluzione dei problemi.
L’uso della stampa 3D favorisce al contempo l’acquisizione indispensabile di conoscenze sulle nuove tecnologie. La formazione è essenziale per l’applicazione e l’implementazione della tecnologia 3D nel percorso scolastico.

La stampa 3D avrà sempre più importanza in futuro e porterà a profondi cambiamenti economici e sociali. D’altra parte, grazie alla stampa 3D nell’educazione, le teorie complesse possono essere semplificate. Può essere integrata nell’aula ed utilizzata in un’ampia varietà di materie scolastiche per semplificare i concetti teorici spesso difficili per gli studenti. La stampa 3D può cambiare il paradigma educativo e offrire agli insegnanti nuovi modi di trasmettere il loro messaggio:
Disegnare e realizzare oggetti 3D non solo aiuta i bambini ad affinare le loro capacità creative, ma sviluppa anche la loro capacità di risolvere problemi reali e insegna a fare tesoro degli errori commessi. Insegnare a non avere paura di sbagliare e stampare fisicamente ciò che si è pensato e progettato, permette di testare e migliorare ciò che la mente ha immaginato. Il nostro mondo sta cambiando ad un ritmo così rapido che essere in grado di imparare dai propri errori può essere, per i nostri allievi, una abilità preziosa per il loro futuro lavorativo.
Sviluppare l’“intelligenza spaziale” ovvero la capacità di comprendere lo spazio tridimensionale (Recognizing Spatial Intelligence): i nostri ragazzi hanno crescenti difficoltà a mettere in relazione gli oggetti virtuali e il mondo digitale con la realtà fisica e spaziale. L’esperienza digitale dei nativi digitali (smartphones, tablet, PC) avviene in uno spazio mentale di fantasia che manca di progettazione creativa e di “spessore”, dove ci si relaziona solo per comunicare e non anche per creare. Un oggetto stampato con una stampante 3D, nelle mani di uno studente può colmare il divario tra la semplice percezione visiva e l’esperienza della visualizzazione spaziale tridimensionale, e quindi promuovere un cambiamento di approccio. Una stampante 3D contribuisce in modo determinante allo sviluppo dell’immaginazione, qualità che soprattutto a scuola dovrebbe sempre essere valorizzata.

È importante sostenere scuole e insegnanti che desiderano integrare la stampa 3D nell’istruzione. Indubbiamente, ci sono un gran numero di scuole e insegnanti che vorrebbero lavorare con la stampa 3D, ma l’implementazione è ostacolata dalla mancanza di conoscenza. L’uso della stampa 3D non è solo un territorio completamente nuovo per gli studenti, ma anche per gli insegnanti. Il gruppo più vitale all’interno dell’equazione educativa della stampa 3D che viene spesso trascurato sono proprio gli insegnanti, ovvero coloro che sono direttamente incaricate di preparare gli studenti per il posto di lavoro moderno. E poi c’è il problema di integrare le lezioni di stampa 3D nel modo più significativo possibile. Potrebbe essere un’occasione per un curricolo di nuova concezione, organizzando progetti di stampa 3D coinvolgenti più classi. La pratica è sviluppabile in “orizzontale”, con classi di pari grado, ma diverso indirizzo, oppure in “verticale”, con la collaborazione di studenti di età diversa, ognuno coinvolto per le competenze che ha. I vari compiti necessari alla realizzazione di un oggetto stampato sono distribuibili tra gli studenti e ciò favorisce l’interdisciplinarietà e l’ideazione di speciali curricola verticali. Il progetto didattico è condivisibile dall’intero corpo docente e studentesco, anche e soprattutto in istituti comprensivi. Costruire un progetto (un’attività) partendo dalla scuola dell’infanzia per arrivare alla secondaria di 1° grado favorisce sicuramente quel raccordo, che oggi è fondamentale, fra i diversi ordini di scuola. “Verticalizzare” aiuta l’acquisizione di competenze. La competenza è qualcosa che si conquista negli anni partendo dai primi anni di scuola e non solo nell’ultima parte del proprio percorso formativo.
Anche per gli studenti è un’esperienza decisamente formativa: i più grandi mettono in gioco anche le loro competenze comunicative e relazionali nei confronti dei più piccoli. Un curricolo “in verticale” è centrato non sui contenuti disciplinari, ma su un’attività, su progetto. L’attuale crescita e diffusione degli Istituti Comprensivi porta con sé vantaggi, ma pone anche il problema del coordinamento dei curricoli sia sul piano teorico che su quello metodologico-operativo. La stampa 3D proprio per la sua applicabilità interdisciplinare e intercurricolare potrebbe e dovrebbe essere un punto di forza per la costruzione di una innovativa continuità educativa metodologico didattica. Ad esempio, un progetto che parte dal 2D per arrivare al 3D può coinvolgere tutti gli ordini di scuola, a partire dalla Scuola dell’infanzia. Alla scuola dell’infanzia, ma anche nelle prime classi della primaria, con l’interfaccia grafica di Doodle3D non sono necessarie competenze specifiche, quindi è perfetto per i bambini e insegnanti che desiderano iniziare con la modellazione e la stampa 3D. Partendo da quello che ci è più familiare, il disegno in 2D, tutti possono creare il loro primo progetto 3D in pochi minuti: Doodle3D Transform – 3D design made easy.

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