«[…] La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse […]»
«[…] La familiarità con immagini di qualità e opere d’arte sensibilizza e potenzia nell’alunno le capacità creative, estetiche ed espressive, rafforza la preparazione culturale e contribuisce a educarlo a una cittadinanza attiva e responsabile. In questo modo l’alunno si educa alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e ambientale a partire dal territorio di appartenenza. La familiarità con i linguaggi artistici, di tutte le arti, che sono universali, permette di sviluppare relazioni interculturali basate sulla comunicazione, la conoscenza e il confronto tra culture diverse».
Le due citazioni fanno riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2018 per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione alla voce le Arti per la Cittadinanza, dove si precisa, in riferimento alle Indicazioni del 2012, il valore della musica e delle arti per lo sviluppo integrale della persona e per la consapevolezza ed espressione culturale.
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Al di là della fascia di età a cui il documento si rivolge, queste sono competenze che si sviluppano per tutta la vita in un’ottica di apprendimento permanente.
Vi propongo un esempio che credo possa tradurre il concetto nella pratica, assumendo l’adulto come alunno: il murale Fortepiano.
Evento che si è svolto in due distinti momenti a 11 anni di distanza l’uno dall’altro.
L’idea di realizzare un murale in una piazzetta nella prima periferia di Padova risale al 2008 ed è stata la diretta conseguenza di un bisogno: creare le condizioni affinché un gruppo di ragazzi della Semiresidenza di Neurospichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ULSS16 di Padova, potesse esprimere la propria creatività all’aperto, a contatto con il mondo esterno, lasciando un segno tangibile. A questo si aggiungano lo sviluppo e il potenziamento dell’autostima e dell’autonomia individuale integrate in un contesto allargato.
Lo spazio da dipingere assegnato dalle istituzioni aveva delle caratteristiche architettoniche interessanti: non un muro lineare, ma una seduta stretta e lunga 20 metri.
Durante il lavoro, man mano che insieme ai ragazzi si stendeva la base bianca necessaria per poi dipingerci una serie di immagini (com’era nelle nostre iniziali intenzioni), ci siamo accorti che i disegni preparatori, belli sulla carta, non avrebbero avuto la stessa forza sulla grande dimensione.
Potevamo invece far sì che la plasticità dell’architettura si mettesse in dialogo con la pittura: il muro ci ha letteralmente sussurrato l’idea di un unico soggetto.
Dopo aver negoziato il da farsi, siamo partiti convinti di rappresentare un Pianoforte.
Il titolo Fortepiano invece è arrivato in seguito a causa di un imprevisto: una volta staccato il nastro adesivo che delimitava i contorni dei tasti neri, ci siamo resi conto di aver prolungato senza accorgercene un tasto più di tutti gli altri. Questo è stato motivo di grandissimo dispiacere.
I ragazzi, per la loro speciale fragilità, hanno vissuto questo errore come una disfatta, invalidando tutta l’opera. A quel punto è venuta in mio soccorso la competenza delle competenze, la divergenza.
Sono da sempre appassionata di giochi di parole, un vezzo che considero un piacere personale e nulla più, ma in questa occasione l’allenamento al gioco mi è tornato utile poiché mi è sembrato naturale capovolgere la parola pianoforte…. Che è diventata FORTEpiano.
Un tasto è più forte degli altri!
Se andiamo a vedere la storia di questo strumento, la definizione calza a pennello:
Il Fortepiano è ritenuto il padre del Pianoforte, è stato inventato dal padovano Bartolomeo Cristofori (un concittadino!) e la sua caratteristica è quella, a differenza del clavicembalo, strumento precedente, di dosare con più o meno forza la pressione sui tasti.
Insomma, quel tasto non previsto rendeva originale il nostro lavoro.
Ai ragazzi la cosa è piaciuta, e anzi, a causa di questo errore il murale aveva preso un’identità che prima non aveva. Qualcuno ha sentenziato sì, suona bene!
Fortuna? Competenza?
Da quel giorno inserisco alla voce altre capacità e competenze del mio Curriculum Vitae: giochi di parole.
A distanza di 11 anni, il murale era quasi scomparso, logorato dal tempo e lasciato all’incuria. L’idea di un restauro è venuta insieme ad Angela Bigi, presidente dell’Associazione Città delle Mamme e grazie al supporto del bando “Padova, Città delle Idee” per la riqualificazione dei quartieri. Si è riaperto un dialogo con il passato, con risvolti al di sopra delle nostre aspettative.
Abbiamo progettato due giorni di pittura en plein air rivolta agli abitanti del quartiere e un’inaugurazione con un vero pianoforte a coda, suonato dal pianista Paolo Zanarella. Sono venuti a trovarci lo psicologo che seguiva i ragazzi speciali di allora, la loro educatrice, gli abitanti del quartiere hanno partecipato con consigli, impressioni, opinioni, e alcuni con rulli e colori hanno dato letteralmente manforte. Nel restauro hanno preso parte attiva i giovani della cooperativa sociale Sestante e del volontariato civile.
Il giorno dell’inaugurazione il bar all’angolo ha organizzato l’aperitivo, le panche le ha prestate il parroco, tanti vicini di casa e curiosi si sono goduti lo spettacolo.
Il Fortepiano così rimesso a nuovo è oggi un audace progetto di speranza.
È la voce degli imperfetti, i fragili, i timidi e dei tanti “bravi regolari”: un concerto di intelligenze disposte a mettersi a servizio della comunità con tutte le sfide che questo comporta: dalla burocrazia al poco tempo a disposizione. Una comunità di adulti che libera le proprie competenze sa anche trasferirle ai più piccoli in una prospettiva di apprendimento permanente e reciproco, facendo così proprie le indicazioni nazionali: viva le Arti per la Cittadinanza!
Foto di Asia Tura
Desidero ringraziare per le competenze profuse:
Fortepiano 2008
I ragazzi e le ragazze della Semiresidenza di Neurospichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ULSS16 di Padova
Dottor Luigi Bianchin
Dottoressa Lara del Col
Mariolina Festa – Maura Mambrin – Antonietta Tolin – CEOD Alice
Restauro del Fortepiano 2019
I cittadini e le cittadine del quartiere Forcellini
Angela Bigi – Associazione Padova Città delle Mamme
Cooperativa Sociale Sestante
I ragazzi e le ragazze del Volontariato Civile
Paola Zanarella – il pianista fuoriposto
Assessore Andrea Micalizzi
Assessore Francesca Benciolini
Osteria de Na Volta
Il Parroco della parrocchia di Spirito Santo
Asia Tura – foto
Francesco Pertini – fotoclub Padova
Genesini Pietro – fotoclub Padova
Il pianista Paolo Zanarella durante l’inaugurazione foto di Asia Tura
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