Favole in movimento

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04/11/2021

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ARTICOLO SCRITTO DA: FRANCESCA DA RE FORMATRICE SCUOLA OLTRE

 

FAVOLE IN MOVIMENTO

 

La funzione creatrice dell’immaginazione appartiene all’uomo comune, allo scienziato, al tecnico, è essenziale alle scoperte scientifiche come alla nascita dell’opera d’arte; è addirittura condizione necessaria della vita quotidiana[1]

 

Così Rodari tratta il tema del Fantasticare su “Immaginazioni, creatività, scuola” nella “Grammatica della fantasia”, una necessità dell’uomo e della vita dalla quale, o grazie alla quale, ne scaturiscono idee, opere d’arte, ma anche soluzioni per ogni giorno. Molteplici sono i frutti generati dalla fantasia e l’utilizzo che se ne può trarre, tanto da poterli accostare a diverse ispirazioni. La mitologia greca aveva tra le sue fila ben 9 Muse, ognuna dedicata a un’Arte degna di essere riconosciuta e sviluppata. Potremmo associarle alle diverse idee create dall’immaginazione? Sicuramente sì, e anche l’origine del nome sembra ricordarlo.

Il nome di Μοῦσαι sembra debba farsi risalire, come anche quello di Mnen-osine (dea della memoria, loro madre), alla radice μεν-μαν, sicché le Muse sarebbero “coloro che meditano, che creano con la fantasia[2]. Sicuramente ai giorni nostri le Muse sarebbero dedicate ad arti molto differenti!

La fantasia ci porta a creare, inventare, ideare quanto di più ci piace e ci permette di esprimere desideri e a volte bisogni; ci dà la possibilità di andare oltre la realtà, oltre il tangibile, di superare o aggirare il tempo e lo spazio, di non seguire le regole della vita o di accettarne solo alcune per inventarne altre. Grazie a questa capacità la fantasia permette alla creatività di rendere vivo il non reale.

La fantasia, in quanto capacità di immaginare situazioni diverse da quelle conosciute, ha un ruolo importantissimo nelle scoperte scientifiche e soprattutto della creazione artistica. Grazie alla potente forza evocatrice della fantasia, le vicende della fantasia, le vicende di un romanzo, gli scenari di un dipinto ci immergono in un mondo altrettanto vivido quanto quello reale.[3]

Fantasia e realtà viaggiano come mondi paralleli uno vicino all’altro, cercando a volte di prevaricare l’uno sull’altro. Quando la realtà riporta le sue regole e le sue logiche nel mondo fantastico, ecco che i castelli di carta e le nuvole di zucchero filato perdono di consistenza, schiacciate da assiomi fisici e regole biologiche. Ma nulla di questo interessa all’individuo che fantastica per il piacere di farlo in un perfetto equilibrio tra i due mondi, reale e immaginario; ancor più bello è fantasticare perché la propria indole è portata a farlo, senza freni, così come nei bambini.

La fantasia e la creatività sono procedimenti innati e fondamentali per la crescita del bambino e della bambina, sia dal punto di vista cognitivo che emotivo. Svilupparle e assecondarle permette di accrescere anche la curiosità, la fiducia in sé stessi, l’apertura verso nuove esperienze e l’autonomia. L’espressione della fantasia avviene anche attraverso il gioco, una delle modalità più importanti utilizzate dal bambino/a per comunicare e scoprire il mondo; attraverso questo, il bambino rappresenta il suo vissuto e lo rielabora con gli strumenti a suo disposizione, per meglio scoprirlo e comprenderlo, per affrontare difficoltà e paure[4]

Una delle tappe del gioco è appunto il Gioco simbolico che si sviluppa tra i 2 e i 6 anni e che vede una bellissima interconnessione tra realtà e immaginazione, entrando una nell’altra senza avere confini ben definiti. Il bambino immagina, inventa o richiama alla mente realtà che non stanno in quel momento sotto gli occhi, ma si trovano altrove o sono state viste in precedenza, plasmandole a suo piacimento: il pezzetto di legno diventa un telefono con il quale parlare con un amico lontano, la scatola vuota si trasforma in un aeroplano con cui navigare lungo fiumi nella giungla, la coperta diventa un tappeto volante con cui volare sopra la città. Grazie a questa capacità rappresentativa il gioco trova uno sfondo immaginario nel quale esprimersi e prendere forma.

Il gioco non è un semplice ricordo di impressioni vissute, ma una rielaborazione creatrice di quelle, un processo attraverso il quale il bambino combina tra loro i dati dell’esperienza per costruire una nuova realtà, rispondendo alle sue curiosità e ai suoi bisogni[5]

L’adulto può assecondare questo processo con un ruolo di supporto all’indirizzo della capacità creativa e/o dello sviluppo del gioco in una direzione utile al raggiungimento di obiettivi da lui prefissati. In quest’ottica possiamo introdurre e accompagnare il gioco con lo storytelling, l’arte di raccontare una storia, coinvolgendo il bambino da un punto di vista narrativo ed emotivo, catturandone l’attenzione e rendendolo partecipe della nascita della storia. Il gioco permette di immedesimarsi nei protagonisti, trasformandosi in animali o personaggi di fantasia, riproponendo le azioni che essi svolgono all’interno della storia, ricreando con l’immaginazione lo scenario all’interno del quale si sviluppa la narrazione, rendendo viva e reale la storia che reale non è!

Le Favole in… Movimento sono una proposta formativa didattica di storytelling applicata all’attività motoria: le storie inventate e sviluppate insieme ai bambini ci permettono di realizzare attività motorie dedicate allo sviluppo della conoscenza corporea, alla sperimentazione di attrezzi grandi e piccoli con cui interagire, alla scoperta dello spazio in cui ci muoviamo da soli o insieme agli altri. Insieme creeremo storie da rendere vive attraverso percorsi, ma anche attività ed esercizi che permetteranno ai bambini e alle bambine non solo di esprimere la propria immaginazione, ma anche di accrescere la propria corporeità. 

[1] “Codice Rodari”, testi di Gianni Rodari, disegni di Alessandro Sanna, scelta dei testi di Melania Longo, Einaudi Ragazzi, 2020.

[2] Definizione di “Muse”, di Giovanni Cicconetti – Goffredo Bendinelli, Enciclopedia Italiana (1934), Treccani.

[3] Definizione di “Fantasia”, di Geni Valle, Enciclopedia dei ragazzi (2005), Treccani.

[4] https://www.studiolagirandola.it/la-creativita-nei-bambini/

[5] “Codice Rodari”, testi di Gianni Rodari, disegni di Alessandro Sanna, scelta dei testi di Melania Longo, Einaudi Ragazzi, 2020

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