Crescere attraverso la musica nella Scuola dell’Infanzia

Crescere attraverso la musica nella Scuola dell’Infanzia

14/11/2023

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ARTICOLO SCRITTO DA: IVANA CAPONE, AUTRICE SCUOLA OLTRE

 

Portare la musica nelle aule della Scuola dell’Infanzia può risultare particolarmente difficile per moltissimi educatori/educatrici e insegnanti, soprattutto se non hanno competenze musicali acquisite da uno studio autonomo svolto per passione o da studi accademici. Allora possono verificarsi quattro possibili situazioni in cui l’insegnante X: decide di canticchiare con i bambini qualche canzoncina presa da YouTube ogni tanto e di far ascoltare loro brani di Mozart come attività di relax, decide di eliminare la musica dalla propria didattica perché non sa come e cosa proporre, cerca le attività musicali su internet o sulle guide e le riapplica facilmente in classe così come le ha lette, sceglie di formarsi il più possibile per trasformare il suo punto debole in un punto di forza riuscendo a strutturare percorsi ed esperienze musicali coerenti, efficaci e valide. 

A voi che state leggendo questo articolo voglio dire che portare la musica nella vostra sezione in modo consapevole, pur non avendo competenze direttamente musicali, è possibile ed è semplice! Prima di ogni cosa, per farlo, dobbiamo tutti convenire su una questione: la musicalità non è frutto del caso, che dona l’attitudine musicale a una cerchia ristretta di eletti; il potenziale musicale è innato in ciascuno di noi e il suo sviluppo dipende dalle influenze ambientali e dai processi di apprendimento. Ciascuno di noi possiede, senza aver svolto particolari studi, delle abilità musicali proprio perché ogni individuo conserva in sé una profonda sensibilità al mondo sonoro già prima di venire al mondo.

 

Inoltre, grazie a recenti studi provenienti dalla letteratura scientifica, sappiamo anche che la musica può contribuire allo sviluppo globale dell’individuo già a partire dalla Scuola dell’Infanzia, in quanto aiuta il bambino nella costruzione della propria identità, permettendogli di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che lo circonda, di conoscere e gestire correttamente i propri stati emotivi, di attuare comportamenti prosociali e quindi di costruire più facilmente relazioni significative con gli altri, di aumentare l’autoefficacia e di conseguenza l’autostima, di accrescere la propria motivazione all’impegno, di maturare le abilità grosso e fino motorie e di influenzare lo sviluppo del linguaggio verbale e non verbale. 

Quali sono, allora, le esperienze musicali che possiamo proporre come insegnanti di scuola dell’infanzia ai nostri bambini? Molti suggerimenti ci vengono dati già dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012:

“La musica è un’esperienza universale, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali.”

Altri spunti per realizzare proposte operative ci vengono poi dati nella tabella dedicata ai traguardi per lo sviluppo delle competenze del campo d’esperienza Immagini, suoni, colori dello stesso documento.

Che tipo di attività realizzare, quindi, nel concreto con i nostri bambini? Giochi motori, giochi musicali, improvvisazioni, attività pittorico-musicali, costruzione di strumenti con materiale da riciclo e/o naturale, drammatizzazioni e sonorizzazioni.

Tutte queste esperienze possono essere vissute attraverso quattro fondamentali elementi: il corpo, la voce, gli strumenti musicali e gli oggetti sensoriali. 

Alcune proposte

Partendo dall’albo illustrato “LE MANI BALLANO LA BOCCA CANTA” di Riet Wille e Ingrid Godon, edito da Sinnos editrice, vi propongo qualche spunto operativo. Si tratta di un libro-gioco che offre la possibilità all’adulto di interagire in modo attivo e continuo con il bambino in un momento di condivisione, non solo grazie alla lettura ma anche grazie alla musica. Infatti, sfogliando le pagine del libricino giocheremo con le mani e non la voce scoprendo molte delle loro possibilità sonore. 

Una filastrocca per giocare con il corpo

“Tutti quanti sanno suonare

lo strumento che serve a toccare

PA PA PAPAPA (con la voce)

PA PA PAPAPA (con le mani)

Tutti quanti sanno suonare

anche quello che serve a camminare

PA PA PAPAPA (con la voce)

PA PA PAPAPA (con i piedi)

Se la musica insieme vuoi fare

unisci le dita e inizia a schioccare

PA PA PAPAPA (con la voce)

PA PA PAPAPA (schioccando le dita)

La filastrocca sta per finire

batti sul petto e comincia a gioire

PA PA PAPAPA (con la voce)

PA PA PAPAPA (battendo le mani sul petto)”

Puoi ascoltarla cliccando qui: https://drive.google.com/file/d/1l7Dd6lN-Jar7kmhAr0khe9dLcx9sIGhO/view 

La filastrocca può essere eseguita scandendone solo la pulsazione, o può essere accompagnata, come nell’audio, da una base ritmica realizzata da noi stessi, dai bambini oppure dallo strumentale di una canzone famosa come questa di Eminem disponibile su YouTube. 

Una variante di quest’attività potrebbe essere quella di utilizzare strumenti ritmici (legnetti, ovetti sonori, maracas, nacchere ecc.) per eseguire la figurazione ritmica del “PA PA PAPAPA” al posto dei gesti-suono, assegnando a ogni parte del corpo uno strumento. 

La danza delle mani

Utilizzando questo canto senza parole, che potete ascoltare cliccando qui https://drive.google.com/file/d/1ESFRjmLeEsVsDvSR6aJmIjZpkpaKuriK/view?usp=sharing, possiamo inventare una danza facendo compiere alle nostre mani dei movimenti attraverso l’utilizzo di foulard colorati (oggetti sensoriali). Distribuendo due foulard a bambino o anche semplicemente dei foglietti di carta colorati, realizziamo dapprima la danza con dei movimenti liberi lasciando spazio all’improvvisazione e poi strutturiamo dei movimenti convenzionali per tutti ideati insieme ai bambini. Cerchiamo di utilizzare pochi movimenti cambiando il gesto ogni semi frase musicale per lasciare il tempo ai bambini di eseguirli con calma e sicurezza. 

Insomma, la musica apre a infinite opportunità d’apprendimento… sta a noi docenti dare vita tali esperienze e viverle con gioia insieme ai nostri bambini.

BIBLIOGRAFIA

  • AZZOLIN S., RESTIGLIAN E., Giocare con i suoni. Esperienze e scoperte musicali nella prima infanzia, Roma, Carocci, 2018.

  • HALLAM S., The power of music, Grait Britain, iMerc, 2015.

  • Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, 2012.

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