La didattica del “se”. Apprendimenti divertenti… a distanza

Introduzione
Connettiamoci con i compiti di realtà (quelli aderenti alla vita di tutti i giorni restando a casa) e ribaltiamo qualche punto di vista: colleghiamoci con una “casa a distanza” per fare una “scuola della vicinanza”. La “didattica del se…” non è un metodo, è semplicemente un titolo (venuto in mente per il piacere di mettersi in gioco) che vuole esprimere tre “se” sulle “piattaforme” dell’innovazione.
Il primo “se” è quello di una didattica consapevole che, a distanza, siamo insieme stando ciascun per sé. E che, quindi, vuole escogitare strategie relazionali che possano “bucare lo schermo”.
Il secondo è relativo al primo, perché abbiamo appena scritto “se” con l’accento, facendolo diventare “sé”. Quindi, si vuole considerare il “diritto all’errore” come un passaggio essenziale per procedere “per tentativi… e tentativi”. Dove i primi a fare gli errori saremo noi, nei nostri tentativi di didattica distanza. Ma lo sappiamo, gli insegnanti sono un esempio di vita.
Il terzo è relativo a quei “se” di una didattica che ricerca quello che ognuno ha e può fare a casa per poter mettere i bambini nelle condizioni di agire partendo dal principio del “cosa so fare se”.
L’educazione ha sempre dato il suo meglio in situazioni di criticità. Senza alcuna retorica, perché siamo in un momento difficile e dal futuro incerto, mettiamo in pratica l’ottimismo nei nostri incontri “a distanza”, con l’intenzione di provare in prima persona ciò che possiamo proporre ai bambini, sperimentando pratiche e riflettendo insieme sull’effetto che fa… se ci sarà connessione.
Contenuti del corso
Vivere in prima persona proposte di “didattica ludica” a distanza.
Finalità
Mettere in pratica i principi dell’educazione attiva nel “fare scuola a distanza”.
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Formatore

Antonio Di Pietro, pedagogista ludico. Docente a contratto alla Scuola di Studi Umanistici e della Formazione dell’Università di Firenze. Presidente del Cemea Toscana, collabora con LUDEA (Libera Università dell’Educazione Attiva) e LUNGI (Libera Università del Gioco). Svolge formazione pratico-riflessiva, incontri con genitori e affianca progetti d’innovazione didattica. Scrive regolarmente per “Giunti Scuola”. Ha pubblicato diversi titoli sul tema del gioco e del giocare in ambito educativo e didattico.